Manifesto ispirato dall’arte teatrale del Bunraku, Kabuki e dal cinema d’avanguardia nipponico, sottomesso alla censura americana, che attaccava qualsiasi opera culturale.
Il riferimento al ruolo femminile è centrale sia nelle rappresentazioni teatrali (TAN nel teatro Bunraku) che cinematografiche ( Daydream Hakujitsumu 白日夢 di Takechi). Primo film della storia nipponica ad essere oscurato in alcune sue parti.
In entrambe queste forme d’arte si annuncia una rivoluzione che sradica la censura e i confini tra i generi, portandoli a contaminarsi tra di loro.
Nel teatro Kabuki , in seguito alla proibizione per motivi legati alla morale, gli uomini interpretano anche le parti femminili.
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